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Le cause dell’ingiallimento del prato

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Le 10 regole basilari per scoprire l’ingiallimento del prato, da cosa può dipendere…

Solitamente i problemi di ingiallimento del prato colpiscono il tappeto erboso un po’ in tutte le stagioni con un picco importante durante l’estate.

Le cause possono essere tante e molto diverse tra loro, e talvolta, capire la vera causa dell’ingiallimento non è semplice, per questo motivo, vi consigliamo un metodo efficace per capire l’origine dell’ingiallimento del prato. Andare per esclusione valutando punto per punto tutte le possibili cause.

1. Irrigazione

E’ la più semplice delle cause: se una zona del prato non riceve pioggia e non viene irrigata in maniera sufficiente, il prato come prima azione appassisce cambiando colore e poi ingiallisce. In questo caso è facile capire la causa ma è fondamentale misurare con precisione ed attraverso un pluviometro, che nel punto ingiallito arrivi la giusta quantità d’acqua: ovvero circa 35 litri al mq a settimana. Attenzione però ad irrigare bene e facendo le giuste pause d’irrigazione e negli orari più idonei.

2. Malattie fungine

Le malattie fungine sono una tra le cause più diffuse di ingiallimento del prato. Il paradosso è che molto spesso sono favorite da un eccesso di irrigazione. Difatti, l’erba tenuta umida ogni giorno o irrigata alla sera attira le patologie come miele per le api… ed una volta che le malattie si sono manifestate sono dolori. Per questo motivo, l’unico mezzo per evitarle, rimane la prevenzione da iniziare prima possibile senza perdere nemmeno un secondo a seconda dell’esigenza di ogni singolo caso.

3. Concimazione

È evidente che se non nutriamo correttamente il prato questo prima o poi si indebolisce e tende ad ingiallire. Ogni stagione, in fatto di concimazione ha le sue esigenze e, se non concimi il prato almeno 4 volte all’anno lo metti sicuramente in crisi. Ma attenzione, che vale anche l’opposto. Ovvero che il prato può seccare per eccesso o errore di concimazione. Un uso troppo concentrato con un dosaggio errato o di tipo sbagliato può causare bruciature ed ingiallimenti. Qualora succedesse si devono asportare manualmente i grani del concime ed iniziare una intesa e localizzata irrigazione seguita da una biostimolazione fogliare usando anche in questo caso acidi umici. L’uso di concimi a lenta cessione e di buoni carrelli spandiconcime limita di molto il pericolo di queste bruciature.

4. Urina di animali

L’urina acida di alcuni animali domestici può provocare intese bruciature bel delimitate. Queste macchie vengono spesso scambiate per malattie fungine. Riconoscerle è semplicissimo. Basta annusare la zona ed il tipico odore di ammoniaca indicherà immediatamente le allegre abitudini di gatti e cani. E’ un problema che si risolve solo facendo cambiare abitudini all’animale o provando a cambiargli alimentazione. Nelle zone soggette a questo tipo di ingiallimenti è utile bagnare intensamente ed eseguire una biostimolazione con prodotti depurativi a base di acidi umici.

5. Surriscaldamento

Tutte le parti in cemento, pietra, mattonelle, ferro e corten tendono a scaldarsi molto più del suolo e a mantenere il calore anche di notte. In altre parole, surriscaldano foglie e terreno per molte ore provocando alti livelli di evaporazione e traspirazione e questa mancanza di acqua, si traduce in ingiallimento. È un fenomeno che può accadere anche in presenza di tappeto erboso sopra un garage con poca terra, o in presenza di tubazioni, sassi o getti di cemento nel sottosuolo. Qui la soluzione è irrigare con più frequenza.

6. Dry spot / Idrofobia del suolo

E’ un fenomeno strano ma più frequente di quanto ti immagini. Il terreno, per cause derivanti da fenomeni di compattazione e di composizione, diventa in alcune zone idrofobo. Idrofobia è l’incapacità di assorbire l’acqua. Possiamo bagnare finché vogliamo ma l’acqua non scende nel sottosuolo ma scivola lateralmente. I dry spot si individuano facilmente, misurando che arrivi effettivamente acqua attraverso un pluviometro dopodiché si controlla il terreno eseguendo dei fori profondi con un punteruolo. Se il terreno risulta più duro e compatto delle zone limitrofe siamo in presenza di dry spot. Per correggere questo comportamento è molto semplice, basa eseguire un paio di trattamenti con agenti umettanti ed in primavera o autunno, eseguire delle bucature e scarificazioni con apporto di sabbia per tappeto erboso.

7. Taglio basso

Tagliare il prato basso è sempre uno stress da evitare e se si asporta più del 30% dell’altezza dell’erba, lo shock negativo è inevitabile. Un buon taglio va sempre eseguito con lame ben affilate, evitando che le strutture vegetali vengono strappate e causino ingiallimenti diffusi. Quindi, consigliamo di affilare sempre le lame dopo massimo una decina di tagli, taglia poco in altezza ed abituati a tenere il prato sui 5/6 cm di altezza.

8. Larve

Come si riconosce un ingiallimento da larve? E’ la causa di ingiallimento del prato più difficile da individuare. Le larve di alcuni tipi coleotteri vanno ghiotte delle radici dell’erba e quindi si infilano nel sottosuolo distruggendo l’apparato radicale del prato. Inizialmente non si nota nulla ma dopo pochi giorni il prato inizia a seccare. A questo punto, basta semplicemente provare a strappare l’erba infilando le dita nel cotico e tirando verso l’alto. Se la zolla si solleva facilmente significa che è senza radici, e sollevandola del tutto potremmo anche vedere le piccole larve al lavoro! Anche questo problema lo si contrasta solo in maniera preventiva usando prodotti specifici completamente naturali.

9. Trattamenti

Ogni volta che eseguiamo un trattamento chimico esponiamo il prato sano ad uno stress. Quindi quando facciamo un diserbo selettivo o un trattamento contro patologie fungine, il rischio di causare eventuali danni è dietro l’angolo. Un dosaggio errato o un prodotto inadeguato possono danneggiare il prato provocandone l’ingiallimento anche in zone sparse sulla superficie erbosa.

10. Prato pronto a zolle

Se le zone ingiallite riguardano porzioni di zolle di un prato pronto posato da meno di 6 mesi la causa potrebbe derivare dal fatto che il tappeto erboso non ha radicato nel suolo esistente. In questo caso il rischio di perdere il tappeto erboso è elevatissimo. Contattare subito il posatore.

Conclusioni

Mantenere sano e forte il proprio prato è un’operazione semplice quanto estremamente complicata. Come abbiamo indicato, non è per nulla semplice individuare la causa degli ingiallimenti del prato e l’unico modo veramente efficace e ragionare con pazienza escludendo punto per punto le cause elencate qui sopra. Spesso però, ci accorgiamo del problema troppo tardi e l’unica soluzione consiste nell’attendere la stagione propizia e riseminare le zone rovinate.